· La pièce teatrale “Passo Buole – un walzer viennese a Mantova” è in programma per il sabato 10 dicembre, alle 20.30, nel teatro di Pederzano, nel comune di Villalagarina a cura del Comitato Teatro. Seconda rappresentazione nel 2016. La prima, nell’esatto anniversario centenario dei fatti, è già stata presentata nella Chiesa della Ss. Trinità a Nago-Torbole. E’ stata commissionata da Roberto Caprara, presidente della Associazione Teatrale Alense per commemorare il 100° anniversario della battaglia di Passo Buole, Termopili d’Italia e vi verrà rappresentata probabilmente nel corso del 2017.
L’autore Alberto Sighele di Rovereto, che ha di recente fondato la Compagnia Fonetica, affiliata alla Cofas, per dimostrare come un testo poetico, come fu all’inizio della poesia e del teatro, abbia forti potenzialità sceniche. ha prodotto, recitato e diretto una narrazione, con le caratteristiche fonetiche della poesia, che utilizza vari strumenti stilistici, dal prologo, al monologo interiore, l’invettiva, il dialogo, la supplica, l’oratoria.
Racconta come la Strafexpedition abbia travolto Castel Dante di Rovereto, catturato Damiano Chiesa, sfondato in Vallarsa, ma si sia poi arenata per la strenua difesa italiana di tutto il versante sud della stessa. E’ un testo poetico che si permette spericolatamente di mescolare l’attualità politica europea con il crollo degli imperi di cento anni prima, la condizione storica e la dimensione mistica, che sola può interpretare l’eroismo, che viene dichiarato, mentre si denuncia con crudezza l’oscenità della guerra.
Ruota sul personaggio collettivo del combattente, e su due altri: don Annibale Carletti, cappellano che adempie al suo ruolo religioso, ma accetta anche quello di guerriero che le circostanze gli impongono; e la donna di Avio con marito e figlio, che combattono su fronti apposti.
Tutto è interpretato dua due soli attori maschio e femmina, la cui recitazione sovente si intreccia e si accavalla come la linea melodica nello jazz, dilatando e accentuando il testo nelle espressioni chiave, anche foneticamente rilevanti, potenziando la penetrazione del testo nell’orecchio, mente e cuore al pubblico. Le venature del testo più profonde e non violente prevalgonno nella donna, la narrazione e reazione aggressiva è affidata all’uomo. Il pianista Antonio Vicentini alla tastiera è l’unico testimonio-commentatore musicale sul palco.
La scenografia è affidata a pochi oggetti con forte caratterizzazione simbolica, taniche d’acqua, tavolo e sedie che diventano, torre, e pezzi di artiglieria, sipario che diventa ali di una colomba.
Appaiono sovente sul fondo brandelli di video della stessa recitazione girati all’aperto nei luoghi dell’azione evocata, che dialogano muti con la recitazione reale che scorre sul proscenio, creando allineamenti, paralleli, profondità e accavallamenti interessanti. A momenti appaiono tra i video anche quadri di ‘pittura fonetica’ costruiti con frasi del testo proposto. La parola così eccheggia nel cervello anche attraverso gli occhi con la tecnica dell’annuncio pubblicitario.
cast artistico: Alberto Sighele e Rosa Yurchenko.
Musiche dal vivo di Antonio Vicentini.