La pittura fonetica non poteva disinteressarsi al potere e alla politica proprio perché in quanto pittura deve prima tenere pulito il pennello e poi dipingere per il popolo. In quanto fonetica è megafono che fluisce come un fiume fino alla fine a far fiorire il fiore del flusso fino al fulcro dove fulminea ci folgora la felicità che è il soffio di un fiato. La pittura fonetica è propaganda pura che può tenere in equilibrio il potere e può portarci in paradiso se il potere è scoperto dentro sè come puro principio e protetto dal porgerlo alla rappresentanza pubblica che non deprime il privato, lo moltiplica per impedire che il potere privandone gli altri imputridisca nello sporco prendere un sopravvento oppressivo con pretestuosi principi di separazione. In pratica il potere o è nostro o è un mostro. Ma quel noi è l’uno, l’umanità o è nessuno ed esploderà come un vulcano per tornare terreno fertile sui suoi pendii fino al mare dell’amore. La pittura fonetica è profetica, ha visto tutto. Il principio e la fine.
Alberto Sighele
è la voglia di pace europea con due poppe da dea disarmo
chielo sto Putin che fa i capricci per un gelato alla Crimea?
la prima parola
crimine immenso
la caccia mi davano ero un cane randagio
questo governo si è macchiato di responsabilità gravissime
lascia che le lingue fluiscano come fiumi nel tuo corpo non reciderti le vene Ucraina
trittico sulla guerra in Irak