“Passo Buole Termopili d’Italia e d’Europa” o “un valzer viennese a Mantova” quadri generati dal testo Termopili d’Italia è passo Buole immobili i nostri eroi stanno nella battaglia a guardarci negli occhi un secolo dopo se abbiamo capito che la patria è l’Europa forse è vero ad essere sincero essere in retrovia con un grosso obice dice che siamo vigliacchi se fossimo i prima linea saremmo i primi a voltare i tacchi tu cosa dici? Non sono un Kaiserjäger che si tira seghe hai ragione sul profilo di monte difende la terra sulla cresta barriera tra il fuoco della Strafexpedition nell’arsa Vallarsa e la verde valle dell’Adige verso Verona dalla Torta alla cresta alla schiena dello Zugna e poi ancora guidi all’assalto e nello stesso sussulto accogli conforti accudisci anche oggi e forse domani ci sarà un enorme lavoro di sepoltura e i crateri di bomba aiutano poco è un duro lavoro di mani di schiena di cuore e forse così ci laviamo cancellare ogni impero di ogni colore quello di Serse la serpe persiano quello italiano in Libia in imitazione cretina dei grandi che adesso si sgretolano sacrificando i suoi giovani fanti santi senza spese allo stato la mia anima si infila alla canna sono uscito sul davanti coi proiettili il Carletti ha ragione questo è amore questo è un tunnel che ci porta alla luce inciti incoraggi e spari e poi metti da parte l’arma e scavi un nuovo riparo giaciglio al ferito sepoltura al morto la mia povera polenta vale più della vostra politica che non senta più una parola di più su chi spara meglio più lontano più preciso non capite che si pianta nel mio territorio e poi scoppia e tutti i mitraglieri caduti sulle armi da Parma da Parma lo sperma delle mitragliatrici sprecato e il Taro turbolento ribolle non so non ricordo so che eravamo onde del mare bisognava respingerli so che avevo smesso di pensare a lei ero un gatto all’attacco ma tutto per lei e non sai se la guerra sia decisa dal coraggio dei soldati dal foraggio per i muli dal lavaggio del crvello alla nazione da quanto è saggio il piano dalla precisione della produzione industriale d’arma o se ci sia un’anima animale che a un certo punto dice basta! pianta l’asta della bandiera lì dove si trova e dice: qui è la patria! Non un metro più avanti non un metro più indietro nessuno si muova! nostri vostri morti veri forse è finita pensa sfinito anche questa battaglia chiederà al comandante Danioni pochi buoni ragazzi per sistemare cimiteri nei tratti di tregua tu cosa dici se l’esercizio fosse esercitarsi alla pace esercizio interiore sul precipizio del cuore il sottotenente roveretano ventenne Damiano Chiesa ci prenda per mano la vita è scesa alla morte ma torna sul Trincerone il sole già sorge ti tieni pulito da ogni rancore e combatti butti il cuore in prima linea e lo segui e accetti venga anche trafitto per primo il vero campo di battaglia è il cuore non l’impero il coraggio di obbedire alla patria o di disobbedire fossi anche da solo in coscienza a capire da che parte stare e poi buttarci la vita il passo Buole rimarrà lì dove il bue d’Italia vuole il suo giogo vi ha dato sangue più abbondante del loro io ricordo il cappellano del 207° fanteria era don Annibale Carletti originario di Motta Baluffi in provincia di Cremona i miei capelli rebuffi ora sono ciuffi d’erba il 29 graffiano gli artigli dell’artiglieria mettiamo via i morti slalomando coi feriti in barella se l’assalto tace domani saremo dalla padella alla brace e il cappellano solleva la mano benedicente sul proprio morto abbracciato al nemico dopo il corpo che li ha fusi….. -ma scusi e allora? l’anima dei due si libra libera colomba son due ali dopo il corpo a corpo che li ha fusi una colomba con due ali -ma dico che deficiente cosa vuol dire se ci sparavamo e sbudelliamo di nuovo