Perché la Pittura Fonetica? Presentazione di Giacomo Bonazza
dic 2018 Biblioteca civica Tartarotti di Rovereto
martedì 11 dicembre ore 18 sala multimediale
quadri per il pianerottolo che scende in biblioteca civica di Rovereto
la vita è dentro e oltre
rose rosse seduzione
ti tieni pulito da ogni rancore e combatti butti il cuore in prima linea e lo segui e accetti venga anche trafitto per primo
il fuoco d’artificio fa di tutto per attirare l’attenzione ma la luna gli sembra indifferente fa esercizi da ciuffo d’erba si specializza nello stelo nella distanza tra noi e il cielo tra noi e lei invece di lei è slancio curva petalo in caduta la corolla e l’alone la regina del cielo è lei lui l’ultimo arrivato
ras putin ti faremo santo ma fermati!
Perché la Pittura Fonetica? La mostra vuole convincere dell’attualità del proprio ruolo. Già è fusione di due sensi la vista e l’udito, ma rincorre gli altri, il tatto nella scelta dei materiali e nella ricerca anche minima del rilievo, l’odore nell’insistenza sul corpo e la fisicità delle immagini, il gusto nel masticare delle parole per digerirle nei suoni e nei significati, per sfociare nella fusione dei sensi, all’anima, dove punta il messaggio. Ma è un ritorno ai fondamentali con gli strumenti della modernità. La pittura fonetica potrebbe essere vista come una imitazione della tecnica pubblicitaria di oggi. Prende quel che vede e la circonda e se ne appropria, lo utilizza: quello che tutti fanno oggi con internet. Importante è il senso della trasformazione, il senso che noi diamo alle cose…. Alberto Sighele
33 opere per la saletta multimediale nel sottosuolo della biblioteca di Rovereto:
a Kiev vento di primavera non violenza del potere botte e proiettili a boomerang foto di Raissa dietro
labbra
non c’è una fine sola a chi taglia il ramo su cui siede forse vola sarà speranza pura ma la potatura fa più forti tutti i rami e i frutti se non vince la paura chi perde la sua vita la guadagna se chi lo fa comunque sempre ama
ehi tu! la differenza tra un filo d’erba e un tronco è un soffio
prendi l’abbraccio che tutto contiene l’ultima delle tue pelli sotto cui scorre la linfa dove cresce il tuo tronco ad anelli
è ridicolo nel vicolo che i ti abbracci mentre tu ti allacci le scarpe
la bomba ti fa sentire così in alto che non distingui più l’altro colpisci alla nuca ed annienti il convoglio tuo amico carcasse bruciate dal fuoco sarebbe troppo bello fratello distinguere facilmente il nemico l’umanità è tale vasta prateria d’erba secca che sbagli se pensi che basti potenza d fuoco infatti poco dopo è tutto un incendio
tu stessa bellissima bolla puoi diventare la luce che rifletti metti i tuoi capelli sparsi in ordine torna dentro il petto
nel taglio della montagna scorre nel ruscello il mio desiderio di te viene coperto dal vento sotto la collina di sabbia in continuo movimento ma riemerge nell’oceano è troppo urgente come isola vulcanica non posso farci niente mi spunta dalla manica è più forte di me il tempo non lo logora lo affina ti desidero bambina
Adamo Eva
cc mucca ll asinello g Gesù p papà Giuseppe m mamma maria agata
in principio c’era la imperfezione si è accettata ed è diventata perfetta
la preghiera dalla mattina alla sera
la montagna ripete che ama la nuvola ribadisce che scivola
la vita è un va e vieni una porta girevole
l’uomo è spiga la donna è dono il pane è bene
vede il saggio il proprio viaggio come un raggio e che tutto è luce
dal gomito sguscia un gomitolo il ginocchio geme per l’occhio faccio il filo alle tue pupille
tu sei perla e rugiada elica che fa perno sull’anima l’unico futuro che abbiamo i granelli di sabbia che si spostano
avvolti da un vortice vivo
sono la tempesta nel deserto amore sono venuto a tentare di trattenerli a terra con la mia furia di rosso e nero nel cielo chiudendoli per tre giorni almeno in cinque metri di visibilità nel mistero della condizione umana della coscienza
Tahrir Taksim Maidan на красной площади когда when quando wann?
la regina finirà alla ghigliottina la bambina si salva
metti il mio amore in tasca che quando cerchi qualcosa io riesca a prenderti per mano
rubo bellezza ai fiori una carezza alla mia donna la saggezza delle nuvole di tenere incerto il cielo la vita è un furto che mi insegna a reggere l’urto dell’onda e così la via diventa via via più lenta a scatti fulminea a tratti profonda a raggi gioconda
mio veliero nel vento che infili le braccia nel cielo ti aggrappi all’azzurro i tuoi seni sono onde del mare vele le ascelle aperte dal remare col vento dei gomiti dall’ombelico io vengo con te dall’oceano dalla corrente del golfo evaporo con te all’infinito
ad ogni cartolina vorrei esserti il bollo saltarti al collo rimanere tra i tuoi seni impiccato come un peccato una collana un tattuaggio
con tre cammelli e tre re è innocente la stella d’oriente e il presepe – al sè – è proprio il tuo corpo
cerco la parola con la testardaggine struggente con cui cerco la scarpa mia che non trovo o te che non voglio resti sola
tesi come le corde di un violino cerchiamo il destino nella luce
la prima parola
è la voglia di pace europea con due poppe da dea adesso che il bimbo morde alle sanzioni dagli anche l’altro seno il disarmo non ti vendo tecnologia e armi e io smonto la corazza l’Europa accarezza l’idea di sposarsi la Russia su un tappeto rosso di sangue non sparso
opere per le vetrinette:
e il sasso sono io pov ma con en c s
sans-papier siamo sempre in libera arrampicata
sangue respiro
il vortice dentro me dice gira finché dentro lei trovi chi sei e il verso dell’universo l’uno vieni
quando il male mi assale penso che il bene è uno e il male nessuno
attraverso te entro nel tutto attraverso tutto entro in te
ad ore regolari tiro su di me il respiro e cerco con te il ritmo
invoco ogni mattina in me la vita che mi si avviti a te a te salendo
adoro l’oro del presente dove sfioro il niente e ho il tutto anche te