per Arianna Elle
non decidere subito
quando la foresta
si specchia nel lago
se la tua vita resta
sopra o sotto lo spago
quando l’arcobaleno
si mette a piangere
e non è più arco
non temere il varco dell’ignoto
ti accoglie
per Evaristo Cian
il carciofo meccanico dal cielo
è stufo del buco nero
è meglio lo stantuffo
del ciuffo d’erba
ti aspetto
che tu esca dallo zainetto
e ti vesta
dai genitali al seno
dell’arcobaleno
coi tuoi grandi occhi e occhiali
vedrai che puoi che hai
le ali
il mastino è un macigno
di spavento in se stesso
e spaventa
e diventa una parata di denti
tu che sei anticonformista
devi sottrarti alla sua vista
ma usciresti dal quadro
dell’esistenza
tira allora allo sciacquone
la corda dell’autocoscienza
e torneranno cuore e coraggio
a riprendersi il posto nel quadro
e l’orizzonte calerà dal cielo dal monte
a mettere il guinzaglio
a strozzarlo quel mostro
e tutto tornerà al suo posto
anche il mazzo di fiori
oltre alle scarpe di opposti colori
sulla terra dove rispuntano
piedi colori fiori
e non vengono più strappati
al digrignare di denti
(che risulta una semplice recita
perché tu ti spaventi)
chi è il dipinto?
chi è il pittore?
questo è l’autoritratto del colore
e il pennello?
quello è nella coda
del cane accanto
la lampada snodabile
prende la macchia
dal cane alle nuvole
dal tavolo al cielo
e il pennello?
è quello che ha fatto il disastro
nessun’altro
per Bruno Aita
(bunker)
nel bunker mi basta
respirarmi addosso
bermi la pipì
succhiarmi l’osso
nel trittico dico mettete
la guerra all’asta
e nessuno la comprerà
dal midollo mi basta
un’altra pasta
(notizie solari)
respiro sospiro tiro
sopra il sotto
che torna sotto
la calma della palma però ha rotto
il vizio
e la notizia dal buco del bunker
è il sole
per Alessandra Lazzaris
rugge nella ruggine
i tempo e il sentimento
che tra oggetto e soggetto
non è oltraggio è raggio