adesso salgo non scendo
dicevo e accarezzavo le tue gambe salendo
il fremito tuo nel sangue faceva me
languido e poi lingua di fuoco
sulla quale il desiderio mio e tuo si è scatenato
dentro il vuoto della canna di bambù sempre più in sù
ed eravamo le note di un cucù amico tra le cime degli alberi
Alberto Sighele