per Marina Torchio
se un principio vegetale
è fatto di ferro e pietra
non è sbirro non è sbarra
non arretra
è punto nel tempo
vince il male
è proprio vita
la Venere viene sempre
nella vena
lungo la valle che accoglie
anche se pietra
ti scioglie
per Barbara Tutino
il Cervino e la tua cervicale
e la lamiera è la lama della sera
quando specchi nella cima
la tua dignità oltre il male
(Gran Paradiso)
arrampicarsi su fino
al Gran Paradiso
sulla lamiera che è liscia
come una lastra di ghiaccio
eppure ce la faccio
perché il ritorno all’Eden
è possibile a chi si siede
e ascolta nella mente
gli opposti
e acconsente
che si tocchino come
io che ti abbraccio
l’alpino
fino
alla cima
ma la corda
ricorda
il cuore
le Alpi
e tutti gli altri
per Daniela Evangelisti
la mia valle
che è lì da millenni
vale
come un battito d’ali
un palpito
e mi fido
del filo
a parlarne
è filo d’acciaio
la cima
e la rete mi segna
la sete dei passi
ma è la canapa l’anima
che avvolge me e la montagna
per Marco Jaccond
come quando d’inverno
le mie bustine del tè
si appendono
in scansione di pagine
che scendono
come formiche sulla corteccia
siamo già al mio interno
in una possibile storia
che ogni macchia ricorda
il fiore
sono me stesso
riflesso
in fuga di petali
con l’insetto doppio
a quattro ali
non fuggire
se tutto è tuo specchio
e nella rispecchiabilità
la tua abilità
è non mancar di rispetto
a nessuno