Così, tutta la valle era enorme botte.
Con fasci di fuoco da crinale a crinale,
a impedire che dal cielo filtrasse la pace
o dal cuore umano. Solo botti e botte
mortali. Gli imperiali, dalla schiena del Biaena
anche, e dal Monte Spil, non spumante,
ma tante, quante? tante esplosioni: un colabrodo.
Che, se eri ancora vivo, eri uovo sodo.
Da “Passo Buole Termopili d’Europa”
di Alberto Sighele
16 marzo a Pomarolo al Sipario d’Oro
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