La mostra d’arte LE SETTE STANZE alla Casa della PITTURA FONETICA, a Rovereto, in via Giovannini 13, è stata pensata da Alberto Sighele . Quella è anche la sua abitazione, ma è uno spazio privato o pubblico, chiuso o aperto? E cos’è la Pittura Fonetica? Immagine o suono di parola? Ma costui non è quell’insegnante di inglese al Liceo Rosmini di Rovereto e un poeta? Questa mostra aperta il 25 marzo apertura di primavera dimostra un altro aspetto del suo percorso e di quello della sua città. Dal Futurismo al Qui ed Ora della tradizione Vedica, quella all’inizio dell’indoeuropeo e di tutti i viaggi verso l’oriente: i romani vengono dai greci, i greci dall’Egitto e l’India, (Gesù era stato un monaco buddista nella sua gioventù), e nell’altra direzione, viaggiando con il sole da est ad ovest diciamo agli Usa che mentre respingono affianco degli Ucraini l’imperialismo orwelliano di Putin, devono liberare Assange, rilanciare il ruolo dell’Onu come massima espressione di democrazia ed invocare assieme all’Europa, assieme all’eredità di Gorbaciov e di Nemtsov e di Navalny il disarmo mondiale e il superamento dell’ego, individuale e dei popoli, verso cui la ricerca interiore e quella sociale e politica internazionale spinge, per quel disarmo ed il salto di civiltà che comporta a livello planetario. La meditazione ed il rilancio di Rovereto come Città della Pace da Oriente ad Occidente. Questa idealità si respira in questa mostra, in quella casa, in quella Pittura Fonetica figlia della Poesia Visiva.
La Poesia Visiva di Carlo Marcello Conti, Editore Campanotto, – editore di Sighele e del suo ultimo capolavoro TU SEI TUTTO FINO AL SETTIMO CIELO (come Giosuè Allegrini lo definisce nella sua prefazione) – ha riempito la Sesta Stanza, (delle sette nel titolo della mostra d’arte,) con opere di Michele Perfetti, Alfio Fiorentino, Giacomo Bergamini, Ernst Lew, Davide Argnani, Tommaso Binga, Marilla Battilana, Giulia Nicolai, Mirella Bentivoglio, Guido Savio, oltre a Carlo Marcello Conti stesso.
In questo evento culturale innovativo le stanze scivolano da una all’altra con tutta la pregnanza e il simbolismo psichico dei sette centri d’energia vitale in ascesa nel corpo umano, i chakra.
Mentre La Sesta Stanza si trasforma nella Settima si realizza una nuova ramificazione della poesia visiva: la pittura fonetica, una pratica artistica nuova elaborata da Sighele. Viene dal desiderio: la Quinta Stanza, la quale a sua volta viene dalla Quarta, il cuore…
Praticamente questa mostra d’arte, in una Casa d’Artista, (tipo quella di Depero), aperta sabato scorso 25 marzo, è cosa mai vista, finora, nel suo essere contemporaneamente: mostra, casa, corpo, percorso di realizzazione individuale e dell’umanità planetaria… articolata sui sette chakra, che oltre a percorso fisico/spirituale per ciascuno, sono chiavi di lettura del cosmo.
Nel contesto locale questa dinamica universale permette a Sighele di usare come in una storia infinita,a flusso continuo, il suo libro d’artista TU SEI TUTTO FINO AL SETTIMO CIELO per interpretare criticamente e poeticamente le singole opere degli artisti locali, o nazionali, che nelle varie stanze vengono ospitati per la durata di un mese, all’interno del contesto più ampio della mostra a durata quasi annuale.
Sabato 8 aprile entreranno nella Sesta Stanza e nella Settima, rispettivamente, Ilario Dalvit e Paolo Ober.
Il poema, filosofico, erotico, politico, (a 15 euro), in sette canti di 21 (7×3) strofe per canto, di sette righe per strofa, di sette accenti per riga, sui sette principi della cultura Veda di cui sopra, – oltre ad essere sul sette una imitazione di Dante sul tre -, diventa così nei vari vernissagge mensili chiave di critica poetica di artisti contemporanei… e si dimostra e conferma base e ispirazione della mostra stessa.
All’apertura di LE SETTE STANZE Claudio Cavalieri ha fatto un excursus dal Futurismo a Sighele. Rosa Yurchenko attrice russa/ucraina ha recitato scintille e goccie di poesia con l’impostazione di cui sopra. L’associazione d’artisti Kunst Grenzen Arte di Frontiera aiuta e sostiene.