Mi chiamo Davide (ma non lo sapevo!)
Mi chiamo Davide. Una volta
un amico mi disse: tu puoi
essere re, nella tua vita futura.
Poi mi trovai a combattere
nella terra dei Giganti.
Come un incubo fantasy,
ecco spuntarmi davanti
mostri di varia natura:
Colossi bancari,
Draghi
Stregoni finanziari
che fanno bolle di sapone
speculative,
uomini senza terra
-multinazionali-,
buffoni volanti
e ciarlatani colorati
che invadono le corti
televisive.
Contro tutti questi
io possiedo solo
la mia fede in Dio,
e tanti dardi di rabbia.
Il futuro è un’ipotesi a cui
non posso nemmeno pensare.
Devo solo raggiungere
un orizzonte a tempo
determinato, o se va bene,
a tutele crescenti.
Lascio ad altri il conflitto,
la speranza concreta di vincere.
Mi chiamo Davide (e qui lo sapevo…)
Io mi aggrappo al mio nome,
mi limito a nascere
e a prendere la vita
così come viene.
Attendo con ansia
l’unzione e la luce,
la casa, il pascolo, il mondo
e il suo significato.
Mi resta il mio,
che è quello di essere amato.
Mi chiamo Davide, e forse da grande
suonerò arpa e cetra,
parlerò con Dio
o farò politica.
O magari tutt’e tre…
Rovereto,
30/12/2015