povera ma bella (l’arte è concreta) – pittura fonetica di Alberto Sighele

mostre pronte

L’arte è presa da assalto dalle masse proletarie e sotto proletarie o piccolo borghesi, (comunque l’assedio viene dal basso,) perché è un bisogno di massa come la vita, l’acqua, l’aria, il cibo dalla terra. E’ per questo motivo che l’arte oggi deve poter essere fatta con qualsiasi cosa ti capita sotto mano, come materiale. Gli strumenti non devono essere costosi. Usiamo cioè ricicliamo tutto nell’opera d’arte. Anche le cose più fragili come i fogli di giornale, interi o ritagliati, le foglie secche, corde e legacci di scarpe, pezzi di armadio sfasciato, lastre di vetro o specchi impreziositi dalla corrosione (fioritura) del tempo, cassette della frutta. E l’altro estremo: il prezzo dell’opera d’arte deve essere effettivamente libero ed accessibile non pilotato da chi da valore solo ai prodotti in proprio possesso attraverso canali di cui si controllano monopolisticamente i flussi. Fondamentalmente per tenere sfamato l’artista e creativamente vivace, non depresso dal bisogno materiale. L’arte poi come l’aria deve essere libera, accessibile, fruibile, imitabile, subire e arricchirsi di variazioni, reinterpretazioni in un continuo accavallarsi di onde. Ognuno costruisce sulle rovine o sulle basi del passato ed è meglio che tutto sia visibile, trasparente, chiaro, non rubato senza riconoscere le fonti. Il falso, il furbo, l’ipocrita soffocherà della propria menzogna. Perché l’arte sgorga spontanea dal cuore e dalla mente, dalla coscienza aperta allo scambio. Non dalla contorsione che strozza, ma dall’acqua che scorre, pulisce e rivela la propria spiritualità e leggerezza. L’arte è nello scambio, non nel monopolio. La ricchezza non va confusa con l’avidità. La ricchezza è tale se arricchisce tutti, e si moltiplica, la seconda è morte perché toglie ai poveri per dare ai ricchi e porta il corpo sociale in cancrena. Allora alziamo la schiena e la testa e prendiamoci l’arte, con cui si parte, generosamente  regalando. E’ prova d’artista la generosità. Sente che da dentro si dà.
L’arte è la trasformazione che rende ricca la cosa povera, la carica di significato, come acqua che diventa vino, frutto che matura, uovo che diventa pulcino, spermatozoo che diventa cranio.

Alberto Sighele

alzati e cammina
l’albero all’alba

 

al nove piove al dieci ci baciamo conta piano che ti amo
sans-papier siamo sempre in libera arrampicata

 

pov tu im ca

cos’è il caffè se non il caldo di te

rallento finché mi sento
il piccolo putin
ca im mi guardi negli occhi almeno pov

da quanto ti aspetto per fare un giro di walzer sul tuo seno
mi guardi negli occhi almeno

io sono un fiore tu l’altro bambina mia sei il mio amore

mi accontento di poco perché voglio tutto
quanto sei bella do ca im er con pov fu sl l

cosa bolle nella pentola?
quanto sei bella

sesso o non sesso il mio cuore batte per te adesso dove mi hai messo le ciabatte?

non titubo tubo mi basti tu

nulla culla

introspection
dans ta rêverie es tu le soleil ou la fleur dans la prairie?
collo su collo verso culo il cielo

io voglio amore

morning coffee

la pace è non cedere alla paura

ci parla il silenzio

vestirti di me come uno scialle