onda

tu sei onda io sponda
in te affonda
la mia spontaneità

e nel corpo nostro sposto
l’incontro tra la terra e il mare
nella risacca che mai li stacca

in noi stà
l’uno dell’universo
io mi verso in te tu ti versi in me

è questa l’onda della luce
tra la sponda degli estremi
tu non temi ti abbandoni e doni e ti conduce

all’anima che ami
tu tieni il centro di te stesso
il nesso

e qui riparte il nido
con te nell’oscillazione
che è onda ed azione

è culla del nulla
e il tutto in  te  in me
c’è il sè

Alberto Sighele

la madre arcaica

uno
due
tre
qui c’è
la madre arcaica
sulle due colonne dei piedi scalza
alza la testa piatta
nessuno l’ha fatta così astratta
anche il cuore che è vortice è quadrato
schiacciato dal collo
e le colonne che salgono
segnato dai seni rotondi
solo loro
perché non rispondi?

dal tre al quadrato
alla spirale che sale
sei tu l’uno
il nessuno
che la madre arcaica
con voce già rauca
chiama
dai piedi alla testa resta
la spirale nascosta che
ti ama

Alberto Sighele per la madre arcaica di Xante Battaglia