La Pittura Fonetica di Alberto Sighele in Biblioteca a Rovereto 11-31 dicembre
mostra di Pittura Fonetica di Alberto Sighele – Biblioteca di Rovereto 11 dicembre ore 18 – intervento di Giacomo Bonazza
distruggere l’italia con il dito – in imitazione di Xante Battaglia
sole d’oriente mi alzo come niente Alberto Sighele per Dangelo #pittura fonetica #alberto sighele #poesia visiva #albertosighele #www.apoemaday.eu
scritture per quadri di Dangelo a Isera dic. 2018
per Dangelo
orina muore
si decompone
il bisonte
ma oltre la collina
spunta all’orizzonte
ogni mattina
che tu sia un abete
o un frate
devi scendere
le scalinate dei rami
sfidare la luna
con germogli d’argento
affrontare il tormento
del totem
se non sei codardo
infilarti nel culo
alla luna
come un cardo
passerotto mio
quanto sangue hai cotto
nell’inverno ?
dalla curva del culo
all’anello nel cervello
ognuno di noi
è uccello
chiederò al verde
dell’insalata
di ricucirmi
a mia insaputa
si perde molto
senza culo e collo
solo testa e gambe
e lama nello stomaco
chiederò al sangue
dal centro delle terra
di ricucirmi al cielo
intanto anche a gocce
quando il sole sarà spento
perché ha dato il sangue al cielo
ed incandescenza ad ogni cosa
vedrai impronte mie in ascesa
ed il mio contorto tentativo
di sostituirmi a lui io vivo
sul legno il segno
dove il ramo esce alla luce
e per chi è distratto
sul dove conduce
segnale rifatto
il legno non si offende
se lui è lineare
e tu vuoi giocare
dalla vulva
è bello
far lievitare il martello
e scoprire il cielo ovale
e che la galassia si accenderà
a forza di bussare
il legno è il fiume
il vascello di bambù
il timone l’uccello
ogni vibrazione
e spruzzo
e che tu
sei tutto quello
il sottomarino e l’ocarina
vivono di trombe d’aria
il bottone è pronto
all’occlusione
ed eventuale sincope
la corteccia dice
più che una freccia
vorrei essere una giostra
che gira felice
così qualcuno mi mostra
le gambe
e a me batte il sangue
gli strati di roccia verticali
i petali di margherita
come battito d’ali
e non è scuro
il desiderio duro
di tenerezza all’utero
se lo conduce
carezza di luce
e tutto gira sale e sospira
battito d’ala
per una battuta di caccia
sotto il bottone
cosa vuoi che io faccia
se non cose belle
sulla tua pelle
mentre oscilla e brilla
la coscienza nella luce calda
fluisce, si controce, si sfalda
una vita dall’inizio alla fine
ma nel buon seme si salda
mica la formica
salita in groppa
si preoccupa
se l’elefante
zoppica
dillo
col pistillo
il vortice
sole d’oriente
mi alzo
come niente
la lametta
non ha fretta
eventualmente aspetta
che il sangue coaguli
l’erba secca
non impreca
invoca
resta
che l’universo
del vulcano
si versi piano
nella testa
non ti falcio
luna
nè ti infilzo
ti sanguino
oltre il muro
degli organi interni
sono sicuro
è il sangue
che sorregge il cielo
nei battiti e nei respiri
le belle di notte sono un fiume giallo di stelle Alberto Sighele per Lome #pittura fonetica #alberto sighele #poesia visiva #albertosighele #www.apoemaday.eu
scritture di Alberto Sighele per i quadri di Lome alle Voci di Bacco, Casa del Vino, Isera, dic 2018
il giallo è già
in attesa sospesa
sono una donna
a modo
se mi mungi i seni
vieni
sul cuore
sono un tenente di vascello
e credo di essere bello
prima di gonfiarmi la testa
voglio vedere
voglio sapere
hai prova sicura
che sono
madre natura
granelli di sabbia
sotto l’increspatura del mare
dal risentimento della risacca
si lasciano violare
tra il verde e il sole
ci vuole
una pagina fitta di storia
non ancora baldoria
reggimento di soldati
in attesa
che reggiseno e reggicalze
incalzino
smorfia prima del sorriso
la traiettoria è un bacio
soli come coriandoli
in una tempesta di carnevale
per fortuna la luna
mi ha portato
una mareggiata di baci
bacio
lascia traccia
sulla faccia
e sul bulbo
occhi socchiusi
su labbra chiuse
e sotto le serrature
il naso manda segnali
se ti manco
devi fare esercizi
sul mio fianco
se accendi gli occhi
e mi tocchi
l’oceano dei seni
il mio tulipano
vieni
è la tua mano
esci dallo stupore
sotto la ruota dei seni
il tre è il cuore
negli occhi obliqui indichi
che il rossetto
viene dal petto
l’arcobaleno
è flusso
da occhi labbra e seno
è tutto
oltre la morte
Krisnamurti
al bulbo nero
salgo in cielo
a quello rosso
sono commosso
mi batte in testa
dopo questa tempesta
cosa mi resta
delle tue labbra
sull’oceano blu
ci sei tu
e i tuoi baci
a tenermi in superficie
ti mordo
con la coscienza
e il tulipano
non si vede
che ho in mano
per te
il bucaneve ?
due guancie accanto
intanto
il viola vuole
una cosa sola
le belle di notte
sono un fiume
rosso giallo
un semaforo di stelle
se si alza il pene
è una festa
da grattarmi la cresta
mi stropiccio gli occhi
in attesa che scocchi
la mia ora
mi aggrappo al tulipano
e non scappo
aspettiamo
dalla mia pettinatura
in giù
sono sicura
se mi accarezzi tu
avrò anche un corpo
è nel mio sopraciglio
se sono cono all’alto
mi alzo dal groviglio
vieni verde foglia
ho voglia
di fiori
quanta sofferenza
per aggiungere
un lato al triangolo
ma la circonferenza ?
se si spalma
lo spigolo
sulla crosta terrestre
emerge la calma
attenta nella tenda
la curva
cova il colore
l’erba secca non impreca invoca Alberto Sighele per Dangelo #pittura fonetica #alberto sighele #poesia visiva #albertosighele #www.apoemaday.eu
per Dangelo
orina muore
si decompone
il bisonte
ma oltre la collina
spunta all’orizzonte
ogni mattina
che tu sia un abete
o un frate
devi scendere
le scalinate dei rami
sfidare la luna
con germogli d’argento
affrontare il tormento
del totem
se non sei codardo
infilarti nel culo
alla luna
come un cardo
passerotto mio
quanto sangue hai cotto
nell’inverno ?
dalla curva del culo
all’anello nel cervello
ognuno di noi
è uccello
chiederò al verde
dell’insalata
di ricucirmi
a mia insaputa
si perde molto
senza culo e collo
solo testa e gambe
e lama nello stomaco
chiederò al sangue
dal centro delle terra
di ricucirmi al cielo
intanto anche a gocce
quando il sole sarà spento
perché ha dato il sangue al cielo
ed incandescenza ad ogni cosa
vedrai impronte mie in ascesa
ed il mio contorto tentativo
di sostituirmi a lui io vivo
sul legno il segno
dove il ramo esce alla luce
e per chi è distratto
sul dove conduce
segnale rifatto
il legno non si offende
se lui è lineare
e tu vuoi giocare
dalla vulva
è bello
far lievitare il martello
e scoprire il cielo ovale
e che la galassia si accenderà
a forza di bussare
il legno è il fiume
il vascello di bambù
il timone l’uccello
ogni vibrazione
e spruzzo
e che tu
sei tutto quello
il sottomarino e l’ocarina
vivono di trombe d’aria
il bottone è pronto
all’occlusione
ed eventuale sincope
la corteccia dice
più che una freccia
vorrei essere una giostra
che gira felice
così qualcuno mi mostra
le gambe
e a me batte il sangue
gli strati di roccia verticali
i petali di margherita
come battito d’ali
e non è scuro
il desiderio duro
di tenerezza all’utero
se lo conduce
carezza di luce
e tutto gira sale e sospira
battito d’ala
per una battuta di caccia
sotto il bottone
cosa vuoi che io faccia
se non cose belle
sulla tua pelle
mentre oscilla e brilla
la coscienza nella luce calda
fluisce, si controce, si sfalda
una vita dall’inizio alla fine
ma nel buon seme si salda
mica la formica
salita in groppa
si preoccupa
se l’elefante
zoppica
dillo
col pistillo
il vortice
sole d’oriente
mi alzo
come niente
la lametta
non ha fretta
eventualmente aspetta
che il sangue coaguli
l’erba secca
non impreca
invoca
resta
che l’universo
del vulcano
si versi piano
nella testa
non ti falcio
luna
nè ti infilzo
ti sanguino
oltre il muro
degli organi interni
sono sicuro
è il sangue
che sorregge il cielo
nei battiti e nei respiri
il bacio lascia traccia – Alberto Sighele per Lome #www. apoemaday.eu #pittura fonetica #alberto sighele #poesia visiva #albertosighele #www.apoemaday.eu
il nudo è il mio scudo #pittura fonetica #alberto sighele #poesia visiva #albertosighele www.apoemaday.eu
Putin è una disgrazia Trump lo rincorre e ci attanaglia
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l’Europa non sbaglia
si sveglia
Alberto Sighele