giudichi una società
dalla sua gestione dei deboli
donne bambini anziani ammalati
e soldati assoldati a saldare col sangue
i debiti con chi resta: l’uomo forte
il più pauroso
della morte
Alberto Sighele

giudichi una società
dalla sua gestione dei deboli
donne bambini anziani ammalati
e soldati assoldati a saldare col sangue
i debiti con chi resta: l’uomo forte
il più pauroso
della morte
Alberto Sighele
il virus ha fatto il vuoto
a noi tocca riempirlo
non al potere
a me a te al desiderio
di una vita migliore
inchiodalo nel cuore e nella mente
altrimenti il virus è venuto per niente
Alberto Sighele
se non sanno cos’è il lavoro
Alberto Sighele
che abbiamo amato, sono arrivato anch’io.
Anni fa per frenare la mia frenesia di scrivere avevo pensato: una poesia al giorno “apoemaday” è ora il mio sito, da cui, in questo gioco, non arriva una poesia, ma un libro. Il primo è quello che in questo ultimo tempo mi ha inchiodato di più. L’ho comperato in francese e tedesco per rileggermelo, e ripassarmi quelle lingue, parola per parola, perché è oro. E’ questo libro internazionale, che si trova ovunque in internet, di Deepak Chopra, un medico ayurvedico indiano negli Usa che ha distillato per la gente qualsiasi moderna, col richiamo della parola successo, le sette leggi universali dell’universo, della vita, di tutto. E’ letteralmente vero. Pensate che in quei sette principi io vi ho trovato tutti i sette possibili. E adesso io farò un libro in poesia con strofe da sette versi, (come Dante con terzine, per i tre mondi), io per i sette chakra, i sette colori, sensi, giorni della settimana, pianeti, note… Il libro si chiamerà “tu sei tutto, fino al settimo cielo”. Capite l’influenza che avuto questo libro su di me? Vi confronto dentro la mia esistenza passata, presente e futura e tutto quello che la mia curiosità aveva finora incontrato.
di noi due responsabilità mie e tue
Alberto Sighele
dove sono io?
con te in cima all’albero maestro
della vita
a sventolare la bandiera pirata della morte
a scrutare dall’orizzonte all’ onda più vicina la nostra sorte
puntare al sole
ammainare la morte
Alberto Sighele
non c’è la morte c’è l’oltre
e non è oltre è qui
aspetta che tu dica lo contemplo
esci dal tempo l’hai sulla punta delle dita
la bellezza ti sfiora e tu la sfiori
lei non aspetta altro
falla venire fuori
Alberto Sighele
il messaggio
saggio
è che la morte è solo
un passaggio
un raggio
non c’è la morte
c’è l’oltre
Alberto Sighele
come il sole dei tuoi capelli
ti è finito nelle trecce
la luce dal cielo
si è intrecciata sotto le cortecce
perché la vita è freccia
e si avvita a treccia
e chi ha grazia come te ringrazia
Alberto Sighele
nel cu cu del cuculo sei tu
ma anche nel blu
quando ti tiri su
dal letto e mi dici che il caffè è nell’armadietto
sì, sei sempre tu, anche quando tiri su
il naso: non è un caso che ti strofini su
di me e che io stia con te (e sia il tuo fazzoletto)
Alberto Sighele