dillo quanto è bello
che la morte non è la fine
è porta all’oltre
sempre aperta in noi
è inizio sempre pronto
molla alla vita in cui si avvita
in noi da quando siamo nati
Alberto Sighele
ti amo
richiamo
della parola
dalla canna della gola
il canto
il sussurro
che non sei mai sola
Alberto Sighele
ognuno deve curare
la propria bellezza
serve a tutti
a fare belli i brutti
è una questione di pelle
se sei bello bella tu
tutte le cose sono belle
Alberto Sighele
dipende da noi
se il pulcino di Pasqua
sia un malcapitato o un resuscitato
io trovo che il cioccolato dell’uovo
è più spesso
nella vecchia massima
conosci te stesso
Alberto Sighele
vieni incontro
a me
o al tuo
estratto conto?
Alberto Sighele
tra l’ape
e il veleno
perché non scegli
il mio seno?
Alberto Sighele
l’ape ha le ali ed è mia amica
le multinazionali senza ideali ma un sacco di soldi
avvelenano il territorio con la scusa dell’agricoltura
sarà lotta dura e i saldi li farà la pubblica opinione e l’ape col pungiglione mica non so leggere tra amica nemica miccia micetta mia
siamo in compagnia della vita ci avvitiamo vinceremo e già vinciamo pittura fonetica per ridipingere il mondo
Alberto Sighele
la fiamma si dimena
come quando accarezzo
dalle natiche alla nuca la tua schiena
ma la colonna vertebrale è eretta diritta come una freccia
dal centro di fuoco in mancanza di vento
e dà la direzione solida come un bastone
penetra nell’albero e senti la fiamma
Albero Sichel’è
lascia stare le cose da fare
concentrati sull’ascoltare
e tutto viene fluido sul flauto
di quanto incauto sia
non abbandonarsi all’universo
dopo che gli hai fatto atto d’amore
e adesso siete in due che suonano
all’estremità opposta del flauto
e qualcun’altro ascolta
è l’amore del tuo cuore
incauto ancora dire impossibile
c’è armonia tra occhio ed orecchio
e vorticoso specchio
Alberto Sighele
