quando salgo le scale vale sempre la regola

quando salgo le scale
vale sempre la regola
che vengo da te
e la tengo fin sotto la tegola
del tetto
per verificare se quel che ho detto
è perfetto amore

Alberto Sighele

quando salgo le scale vale sempre la regola che vengo da te e la tengo fin sotto la tegola del tetto per verificare se quel che ho detto è perfetto amore

il culo è il calice del fiore

il culo è il calice del fiore
doppio petalo bilanciato il nostro
il pistillo è il desiderio
dillo che è mio
la bellezza sei tu
e di me vale l’essere verticale
tuo il bocciolo della doppia cc con cui mi accogli

Alberto Sighele

il culo è il calice del fiore doppio petalo bilanciato il nostro il pistillo è il desiderio dillo che è mio la bellezza sei tu e di me vale l’essere verticale tuo il bocciolo della doppia cc con cui mi accogli

l’uno è l’inizio il due sei tu

l’uno è l’inizio non ancora manifesto
il due sei tu in cui incontro l’identità la dea
il tre è la giustizia sociale scalino essenziale
il quattro i quattro angoli di casa la rosa ed il conforto
il cinque è il desiderio di direzione teso e risorto
il sei sei tu nell’abbraccio degli opposti l’intuizione
il sette è sopra sotto mattone tegola tetto al cosmo: tutto

Alberto Sighele

l’uno è l’inizio non ancora manifesto il due sei tu in cui incontro l’identità la dea il tre è la giustizia sociale scalino essenziale il quattro i quattro angoli di casa la rosa ed il conforto il cinque è il desiderio di direzione teso e risorto il sei sei tu nell’abbraccio degli opposti l’intuizione il sette è sopra sotto mattone tegola tetto al cosmo: tutto
l’uno è l’inizio non ancora manifesto il due sei tu in cui incontro l’identità la dea il tre è la giustizia sociale scalino essenziale il quattro i quattro angoli di casa la rosa ed il conforto il cinque è il desiderio di direzione teso e risorto il sei sei tu nell’abbraccio degli opposti l’intuizione il sette è sopra sotto mattone tegola tetto al cosmo: tutto

voglio felicità piena come la luna

voglio felicità piena come la luna
che mi verrà
in meditazione silenzio immobilità
ma intanto mi accontento
di uno spicchio
come in prima primavera sfoglio il radicchio
una foglia alla volta

Alberto Sighele

voglio felicità piena come la luna che mi verrà in meditazione silenzio immobilità ma intanto mi accontento di uno spicchio come in prima primavera sfoglio il radicchio una foglia alla volta
voglio felicità piena come la luna che mi verrà in meditazione silenzio immobilità ma intanto mi accontento di uno spicchio come in prima primavera sfoglio il radicchio una foglia alla volta

e come se non bastasse si distende su un asse

e come se non bastasse
si distende su un asse
perché io possa
penetrarla fino alle ossa
e dopo la scossa
che si possa fiorire?
quale altra mossa?

Alberto Sighele

e come non bastasse ti distendi su un asse alzi le ginocchia a germoglio come dire adesso voglio che tu mi prenda ai fianchi e mi spinga nella felicità come solo l’amore sa e l’unico pudore sia fuggire sul tuo cuore e come se non bastasse si distende su un asse

è la tua criniera che mi chiama a cavalcarti oltre la sera oltre la morte

è la tua criniera
che mi chiama
a cavalcarti oltre la sera oltre la morte
ma è dal tuo culo e dai tuoi fianchi
che mi viene la spinta
dal crinale della vita
gocciola quanto mi manchi

Alberto Sighele

è la tua criniera che mi chiama a cavalcarti oltre la sera oltre la morte ma è dal tuo culo e dai tuoi fianchi che mi viene la spinta dal crinale della vita gocciola quanto mi manchi