la potatura fa la pianta più sicura del frutto
così la spina per la rosa, prima il duello poi la sposa
è legge di natura che il desiderio sia soddisfatto dopo il distacco
c’è senso negli opposti che sono due per dirti:
per il tre, fatti avanti, responsabilità tue
anche Venere, se la vuoi, la devi volere la sera e la mattina
il tempo è il miglior momento: dal passato nel presente il futuro
Alberto Sighele
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l’abbondanza dell’esistente
come io sono uno, posso, intuisco, regalare
tutti i fiori, tutti gli amori ad una donna sola
ed i fiori e gli amori non avranno nessuna sofferenza ad essere usati
a questo scopo perché prima, dopo e durante questa danza
saranno talmente tante volte loro al centro dell’attenzione
da non avere alcuna invidia, quella è un’insidia per chi non sa ringraziare
il sole, l’acqua e tutta l’abbondanza dell’esistente che ci circonda e c’inonda
Alberto Sighele
annodati in alto
siano morbidi i tuoi pensieri come i tuoi capelli annodati in alto
e la tua nuca ti conduca all’amore
l’unità
il potere della parola, dello sguardo, della carezza, del silenzio, di un bacio lento
del sentimento che resta da un abbraccio stretto, da tutto quello che ci metto
nell’amore e io sono dio creatore e tu l’idea fissa, la dea,
che io ho la vita, te stessa, me stesso, lo specchio, l’unità
la stessa regola
rovesciare la nuvola in montagna o la montagna in nuvola è concesso
solo ai saggi, ai rivoluzionari, ai santi, io dico a tutti quanti
se cercano la realizzazione del sé perché è sempre la stessa regola
dal fare l’amore col cuore, a chi bussa col bocciolo si aprirà il fiore
chiamatelo erotismo, narcisismo, comunismo, eroismo, io so com’è
se una ruota macina preciso nell’interesse comune non è più ego è il sé
il proprio diventa collettivo, l’individuale universale, il sole sale
Alberto Sighele
il sette
il cinque è il desiderio da prendere sul serio: provalo
il sei è alzarsi in volo sulle ali degli opposti, li accetti, non ti sposti
il sette è affinché davanti a tutti siano benedette tutte le cose
Alberto Sighele
l’airone io sono
sto in silenzio, in ascolto, nascosto dentro la mia canna
sbando col cuore a destra e a sinistra ma batto cercando la calma
concentro la mente al centro leggero come il sibilo al flauto
incauto sarebbe distrarmi da te, da chi amo, dall’umanità
io cerco la felicità mia e di tutti, ma so che sarà dove ho detto
dove metto la vita che è dono in abbandono al contatto col tutto
l’airone io sono nel cuneo al volo, ora vieni a darmi il cambio
Alberto Sighele
taglio legna e la testa ai tiranni
taglio legna e la testa ai tiranni finché basta il mio fiato
si spegnerà la mia forza ed il sospiro del flauto, non il pianto di chi invoca giustizia
ma sarà il loro risveglio all’energia interiore, il terrore al dittatore
e la gioia del sole nel vedere ogni goccia d’amore, ogni goccia d’acqua
tornare dall’oceano del tempo verso il sole e nel ciclo dell’acqua
sarà felicità sulla terra, ma lo è già, per chi si è risvegliato e lo sa
guarda cosa insegna tagliar legna, mentre ringrazio quell’albero
Alberto Sighele
inchiodo il cielo alla terra
dritto come un chiodo, sodo come un tronco di cedro
inchiodo il cielo alla terra con un raggio di sole dall’alto dell’azzurro
che nessuno pensi non si appartengano, sono la mia anima e il mio corpo
siamo un tutt’uno dice il tre all’uno e al due, a me e a te
e se siamo onda, io e te, vibrazione, battito, respiro
non ti prendo in giro mi butto nel vortice e mi fondo e affondo nella gioia
il due ingoia l’uno, ma lo rimbalza, lo raddoppia, siamo una coppia
Alberto Sighele