il filo d’erba

il filo d’erba
deve tagliarti la vita
come un fulmine
dimostrarti
che è un culmine

Alberto Sighele

il filo d’erba deve tagliarti la vita come un fulmine dimostrarti che è un culmine
il filo d’erba deve tagliarti la vita come un fulmine dimostrarti che è un culmine

il desiderio

essendo
dono divino
il desiderio
devi darlo
non è tarlo

Alberto Sighele

essendo dono divino il desiderio devi darlo non è tarlo
essendo dono divino il desiderio devi darlo non è tarlo
essendo dono divino il desiderio devi darlo non è tarlo

il culmine è al centro

dentro
il seno
di una donna
c’ è il segno
che il culmine
è al centro

Alberto Sighele

dentro il seno di una donna c’ è il segno che il culmine è al centro
dentro il seno di una donna c’ è il segno che il culmine è al centro
dentro il seno di una donna c’ è il segno che il culmine è al centro

l’onda risponda

lascia che l’onda
nella curva
di una donna
risponda

Alberto Sighele

lascia che l’onda nella curva di una donna risponda
lascia che l’onda nella curva di una donna risponda

abbraccio

faccio
questo
faccio
quello
ma il più bello
è che presto
ti abbraccio

Alberto Sighele

faccio questo faccio quello ma il più bello è che presto ti abbraccio

tu guardi indietro
io in avanti
il nodo è quanti
abbracci ci diamo
da amanti
e come ti senti
quando i sentimenti
nostri si mescolano
e uno dice all’altro
ti amo
e se ci scuotiamo
tutt’al più cadono frutti maturi
io penso che siamo una cosa che duri
e tu dici che l’albero della vita
ha preso di nuovo radici





si fondono e rispondono

al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola:
intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore,
e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei.
Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente,
da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine
che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia
e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso

Alberto Sighele

al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola: intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore, e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei. Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente, da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso
il pollice è l’identità, il due, sei tu che esci dall’uno, l’indistinto per questo lo succhi meditando di te, ti mordicchi le unghie guardingo col pollice e l’indice il gesto della perfezione, l’accettazione, la meditazione col palmo il su per ricevere perché tutto è dono, siamo e sono il pollice è il primo dito della mano per fare, per prendere, per stringere del piede per andare, assaggiare il terreno, spingere, roteare nella danza col pollice in su vincerai assieme agli altri, confermi sei tu al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola: intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore, e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei. Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente, da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola: intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore, e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei. Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente, da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso
al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola: intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore, e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei. Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente, da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso

ascesa

frugo il tuo corpo per capire il mio e vi trovo segreto e nascosto
il senso di tutto. Adesso seguimi e vedi se accetti, se ti metti
nel percorso senza pudore, senza colpa o rimorso, sii acqua
che scorre fin laggiù, dal lago dell’ombelico, ancora più giù, fino al taglio
mio e tuo, il tuo più grande perché mi accogli e io spingo e incominciamo
a risalire ma qui possiamo già finire… questo è il senso: è l’ascesa
se un fiore, un albero, un filo d’erba, il sole si alzano, amore, sei sorpresa?

Alberto Sighele

frugo il tuo corpo per capire il mio e vi trovo segreto e nascosto il senso di tutto. Adesso seguimi e vedi se accetti, se ti metti nel percorso senza pudore, senza colpa o rimorso, sii acqua che scorre fin laggiù, dal lago dell’ombelico, ancora più giù, fino al taglio mio e tuo, il tuo più grande perché mi accogli e io spingo e incominciamo a risalire ma qui possiamo già finire… questo è il senso: è l’ascesa se un fiore, un albero, un filo d’erba, il sole si alzano, amore, sei sorpresa?
frugo il tuo corpo per capire il mio e vi trovo segreto e nascosto il senso di tutto. Adesso seguimi e vedi se accetti, se ti metti nel percorso senza pudore, senza colpa o rimorso, sii acqua che scorre fin laggiù, dal lago dell’ombelico, ancora più giù, fino al taglio mio e tuo, il tuo più grande perché mi accogli e io spingo e incominciamo a risalire ma qui possiamo già finire… questo è il senso: è l’ascesa se un fiore, un albero, un filo d’erba, il sole si alzano, amore, sei sorpresa?
frugo il tuo corpo per capire il mio e vi trovo segreto e nascosto il senso di tutto. Adesso seguimi e vedi se accetti, se ti metti nel percorso senza pudore, senza colpa o rimorso, sii acqua che scorre fin laggiù, dal lago dell’ombelico, ancora più giù, fino al taglio mio e tuo, il tuo più grande perché mi accogli e io spingo e incominciamo a risalire ma qui possiamo già finire… questo è il senso: è l’ascesa se un fiore, un albero, un filo d’erba, il sole si alzano, amore, sei sorpresa?

il pollice

il pollice è l’identità, il due, sei tu che esci dall’uno, l’indistinto
per questo lo succhi meditando di te, ti mordicchi le unghie guardingo
col pollice e l’indice il gesto della perfezione, l’accettazione, la meditazione
col palmo il su per ricevere perché tutto è dono, siamo e sono
il pollice è il primo dito della mano per fare, per prendere, per stringere
del piede per andare, assaggiare il terreno, spingere, roteare nella danza
col pollice in su vincerai assieme agli altri, confermi sei tu

Alberto Sighele

il pollice è l’identità, il due, sei tu che esci dall’uno, l’indistinto per questo lo succhi meditando di te, ti mordicchi le unghie guardingo col pollice e l’indice il gesto della perfezione, l’accettazione, la meditazione col palmo il su per ricevere perché tutto è dono, siamo e sono il pollice è il primo dito della mano per fare, per prendere, per stringere del piede per andare, assaggiare il terreno, spingere, roteare nella danza col pollice in su vincerai assieme agli altri, confermi sei tu
il pollice è l’identità, il due, sei tu che esci dall’uno, l’indistinto per questo lo succhi meditando di te, ti mordicchi le unghie guardingo col pollice e l’indice il gesto della perfezione, l’accettazione, la meditazione col palmo il su per ricevere perché tutto è dono, siamo e sono il pollice è il primo dito della mano per fare, per prendere, per stringere del piede per andare, assaggiare il terreno, spingere, roteare nella danza col pollice in su vincerai assieme agli altri, confermi sei tu
il pollice è l’identità, il due, sei tu che esci dall’uno, l’indistinto per questo lo succhi meditando di te, ti mordicchi le unghie guardingo col pollice e l’indice il gesto della perfezione, l’accettazione, la meditazione col palmo il su per ricevere perché tutto è dono, siamo e sono il pollice è il primo dito della mano per fare, per prendere, per stringere del piede per andare, assaggiare il terreno, spingere, roteare nella danza col pollice in su vincerai assieme agli altri, confermi sei tu
il pollice è l’identità, il due, sei tu che esci dall’uno, l’indistinto per questo lo succhi meditando di te, ti mordicchi le unghie guardingo col pollice e l’indice il gesto della perfezione, l’accettazione, la meditazione col palmo il su per ricevere perché tutto è dono, siamo e sono il pollice è il primo dito della mano per fare, per prendere, per stringere del piede per andare, assaggiare il terreno, spingere, roteare nella danza col pollice in su vincerai assieme agli altri, confermi sei tu