Renata Di Palma

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

La natura dura perché è sicura di sé, non si cura d’altro se non
di aver premura, è madre la natura e misura la sua natura nel nascere e far nascere,
nella limatura delle angosce, nella sfumatura della paura, nella lotta dura alla tortura
dell’anima insicura che si procura nuova paura dietro una sepoltura
di mura.

dalla finestra di casa/ qui si conoscono travi e chiavistelli di Renata di Palma

Lei non ottura, stura, assicura la primogenitura al fiore,
l’andatura al puledro, l’apertura alla pianura, la fioritura al tutto, nella centratura
al cerchio. Si nota che la natura è ruota, nel flusso nuota, noi nous wir we mi nosotros.

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Claudio Cavalieri


da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

Sopra l’osso coda la tua divinità avvolta tre volte dormiente
sotto il tuo sesso attende che adesso la tua coscienza, sapendolo, la scuota,
la chiami a salire per scalini fino alle fontanelle in mezzo ai tuoi capelli dialogo vegetale di Claudio Cavalieri
e così nel mezzo del giardino sia tu l’albero della conoscenza, della differenza
tra bene e male, tu abbia la libertà, la responsabilità creatrice del giardino
del corpo. Ti lasci tentare dal serpente che abbandona la terra. Sei tu
il desiderio che sale a spirale a provare a portare il frutto alla bocca.

Adesso tocca a te capire di lasciarti andare alla iniziazione.
E’ la direzione che Eva, la vita, dà ad Adamo nel pomo
da mordere e che il serpente niente è, se non la molla, la coscienza
individuale tua che si avvolge al tronco che capisci resta monco
se non unisce la terra al cielo, se non è dono da mordere e dare,
nel frutto che non è tutto, se non da mangiare morso, sorso da bere
e la divinità sta nell’accogliere la sfida, non nel timore, nel rimorso, nel rimanere.

Mordere il frutto è il nostro destino divino, l’esatto contrario
della storia di chi la racconta al rovescio con rimorso, castigo, punizione,
colpa, ricatto del peccato, che è solo: che peccato non averlo fatto!

Anna Tava

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

Io l’uno il fusto, tu il due la foglia, tre il tenerti con la voglia,
quattro nel piacere di un’altra foglia, cinque ci si avvolge in desiderio
stretto. Sei già in vortice di opposti che, se lo accetti, sali
al sette, sotto il sole, nel cuore al fiore dalle mille ali.
Dalla foglia al cielo capisci che è vero, ti conduco al centro dove
l’albero della vita è il perno della tua coscienza nel giardino dell’esperienza,
stantuffo tra la terra e il cielo. E la legge del dono si avvinghia al tronco.

Io sono Adamo e dove la coscienza mi conduce e tu sei Eva
maschile e femminile di Anna Tava
il pomo, il serpente e la luce, la dea che sapeva che tutto è dono.
Adesso ti porto in quel porto intimo, segreto, nascosto dove
l’incontro di un uomo e una donna è scambio di doni, in quella baia
dove un cucciolo abbaia alla luna, chiama il sole perché è lì
che accovacciato al tepore mi vuole la lupa della vita, mia madre.
Dove il tronco non è monco, il morso non è rimorso, il frutto è tutto.

Livio Bregantini

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

Gabriele Rosani

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

L’uno è l’unità, il tutto, la felicità. Il due sei tu, l’incontro.
Il tre è la ruota, il farsene carico, la responsabilità, la lotta.
Il quattro è la casa, il vecchio maso di Gabriele Rosani

l’angolo, l’angelo, il conforto, il prendere fiato.
Il cinque è il desiderio del viaggio, la direzione, il comando, la rotta.
Il sei sei ancora tu nello splendore del raggio della scelta.
Il sette è il tutto, tu, la sintesi infinita, l’eleganza della danza.
L’esito è la creazione continua, il miele che cola, l’amore e la gioia

Sandro Scalet

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

Paola Gabrielli

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

Andrea Pozza

per “silenti testimoni” di Andrea Pozza

Mordere il frutto è il nostro destino divino, l’esatto contrario
della storia di chi la racconta al rovescio con rimorso, castigo, punizione,
colpa, ricatto del peccato, che è solo: che peccato non averlo fatto!
La gioia, il ritorno all’Eden, della felicità qui e adesso, offre
una carezza alla tua pelle, la religione una corazza. Divide il corpo dall’anima,
il prima dal dopo, il qui dall’altrove, ammazza e rimpiazza la tua coscienza.
La natura invece è fiume che non finisce, galassia che non ti lascia, verde che non si perde.

silenti testimoni di Andrea Pozza

La natura dura perché è sicura di sé, non si cura d’altro se non
di aver premura, è madre la natura e misura la sua natura nel nascere e far nascere


da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19



Laura Cagol

per “ragazza col velo e ragazza Tuareg” di Laura Cagol
da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19


perché la zeta è la mia meta. Perché è la zappa da cui non si scappa.
Devi metterti in fondo per vedere tutto il tondo. Guardare le cose da sotto in su,
ti fa capire di più. Rovesciare i potenti ed esaltare gli umili, diceva
la vergine Maria e così sia. Sembra ci voglia un grande coraggio ad accettare
la ruota che gira. Ma in fondo basta un po di umiltà. Lì sta
il segreto: stare al centro della propria coscienza e non farne mai senza.
Ringraziare che il raggio giri, tutt’al più sospiri. Pensa a chi è sotto.


Guadalupe Zepeda

per “resurrezione” di Guadalupe Zepeda

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19


Gesù è stato ucciso dall’impero e dalla religione e dalla pubblica opinione.
Ma questo non ha impedito che poi sia risorto e mai morto, palpiti in chiunque,
dica Gesù sei tu, e dio sono anch’io, se figlio, se foglia.
Ogni primavera torna, ogni cosa al sole si risveglia e riparte. 
Gesù è il seme, la vita, la linfa, la spinta, il sole, il raggio,
la luce.