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dai tacchi se mi tocchi prendi tutte le curve e prima gli occhi
dalle labbra alle labbra che io abbia tutto il fiore
balbetta il bulbo
ha fretta di esplodere
fiore e cespuglio
finché ti piglio come un albero d’autunno quando è spoglio
scenderà dallo zenit del calcagno il vagito della vulva
che ti amo
ricciolo ed orecchio e braccio penzolante attendono lo specchio di un amante l’unico che sa come si sale dalle scale del corpo
la goccia cade il desiderio attende
il sopra e il sotto è condotto dai gomiti
come il fondo schiena anche la luna calante e quella crescente si aprono infine
alla luna piena per il piacere della notte e del cielo