Fabrizio Marizza

da “tu sei tutto, fino al settimo cielo” di Alberto Sighele
ridotto a “dall’1 al 6 dimmi chi sei” per la Galleria Kust Grenzen di Roveré della Luna, sab. 12 settembre ore 19

…….. Sisifo, sudava, sbuffava, grondava fatica,
sibilava velenose bestemmie agli dei, contava sulle dita il tempo
della condanna, in giorni, minuti, secondi, interminabili, orribili,
irriconoscibili, nello spingere il sasso, il macigno, se stesso, il proprio successo,
fino in cima alla montagna. Ma il momento prima della vetta,
per vendetta degli dei, Sisifo guadagna che il macigno, appena posato
sul cocuzzolo, per il non dosaggio dell’ultimo sforzo, sbanda, crolla e ruzzola

lungo l’altro pendio fino al fondo, con un tonfo, che gli sfonda il cuore,
lacera i visceri. E viscido di livore, lamento macinato in tormento,
riprende a rotolarlo, a spingerlo in su, all’infinito, in un eterno inferno.

D’estate un eterno fuoco. D’inverno un blocco di ghiaccio, col rischio
che scivoli… Se non ne esci… ma riesci? Concepisci una via d’uscita
alla fatica, alla condanna, alla punizione, al monopolio dell’eterno, agli dei?
maschera, Tiresia di Fabrizio Marizza

E se gli dei divennero pianeti e poi giorni, possibile che io te e tutti

si ritorni al dio, alla dea, come idea nostra, contorta? O che tutto
invece sia amore e vita? E la coscienza nostra, la ruota che l’anima?
Sì, Sisifo, è uno schifo che gli dei abbiano manipolato ogni tentativo
tuo di fuggire verso l’alto, portandoti dietro il tuo popolo. Sisifo,
re, qui c’è il segreto e le chiavi, per liberare un popolo di schiavi:
salire. Qui, il massimo pericolo per il potere dei preti e della religione
che lega. Nessuna sorpresa che gli dei si siano sentiti assediati

e abbiano tentato la condanna. Non crederci. Il sudore non è una condanna. E’ manna di purificazione, pulisce il corpo, lo tiene vivo. E tu
non sei un omino, chino a spingere, prono agli dei, sei un gigante.
La tua fede sposta le montagne. Con l’agilità e la forza della formica, sollevi
il mondo. Solo datemi un punto di appoggio, la coscienza, e tutto
si innalza. E’ mia la leva che tutto solleva. Facilità e leggerezza.
La certezza è seguire, interpretare, scoprire e realizzare la propria natura

è’ la natura del sole sorgere, salire allo zenit e scendere ogni giorno.
E’ la sua felicità splendere e dare luce e calore, il suo senso.
E tornare ogni giorno non è una condanna. Il suo ritorno è gioco e danza.
Sisifo, tu sei l’albero della vita, zufolo e flauto, non folle ed incauto.

FW V3.12
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Poeta, artista di Pittura Fonetica, attore regista della Compagnia Fonetica. Sostiene l'Europa unita fino agli Urali e in un mediterraneo di Ulisse, non fossa comune.