appoggi le tue natiche sul mio stomaco

appoggi le tue natiche sul mio stomaco
e mi mescoli nel cuore con la coda
che la mia luce interiore sia latte
e diventi infine burro da spalmare
sulle fette di pane delle sfere celesti
e così tu diresti che la felicità esiste
e che l’universo già lo sa d’essere uno
e basti mordere in quel che è bello e buono
il pomo

Alberto Sighele

natiche seni bocca adesso ti tocca baciarmi

Published by

wp_200360

Poeta, artista di Pittura Fonetica, attore regista della Compagnia Fonetica. Sostiene l'Europa unita fino agli Urali e in un mediterraneo di Ulisse, non fossa comune.