il
tre è oltre me e te, è già gli altri. E’ la responsabilità
per
una legge che sorregge tutto. E’ la tensione per l’armonia e che ogni
cosa sia
al
suo posto. E’ la lotta sotto al cuore per ciò che è giusto
(introduzione al terzo canto)
svelta la scelta nel tre, l’impegno per difendere il due, il dono.
Io sono Marte, la guerra dentro, tra l’assimilazione e lo scarto. Martedì.
Tra l’ossigenazione e il rifiuto, la fiamma di servizio al diaframma, la trasformazione.
Io vedo il nemico quando mescolo l’ombelico. Sono vigile, vaglio e battaglio. (inizio della 1° strofa del terzo canto)
Alla luce del sole il mio colore è il giallo, è bello, spada splendente.
Preparo il verde, il riposo, nel cuore, prima di ripartire per il desiderio d’azzurro (finale della 1° strofa del terzo canto)
questa è la lotta, la jihad, Ma la guerra sulla terra è interiore.
E’ dentro al cuore, resta nella coscienza della testa, nel pozzo dell’occhio.
Gira la carrucola, la ruota, per portare alla luce l’acqua in cui ti specchi
e capisci lotta, luce, lo forza della goccia, grano, accumulo.
A dissetare, sfamare l’altro e tutti e il deserto diventa oasi.
Gira la ruota della carriola e la parola che ti porto è la rivelazione
che tu sei il centro della creazione continua, se ogni azione tua è causa (2° strofa del terzo canto)
ogni
azione è causa di un effetto. E tu sei una frenesia di azioni.
Allora
calma,
io sarò palma, il cui effetto è il dattero buono. Io sono
creatore.
Ogni
mia azione, ci penso prima, sarà un dono d’amore.
Questa
è la lotta, di cui io sono il guerriero vero, dio creatore.
Il
mio motore è un diesel, ditelo a tutti, datteri i miei
frutti.
Nessuna
mia azione sarà reazione, decisa dagli altri. Io sarò
sempre
causa, dopo pausa di scelta, del bene mio e di tutti
(3° strofa del terzo canto)