al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola: intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore, e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei. Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente, da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso Alberto Sighele
al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola:
intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore,
e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei.
Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente,
da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine
che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia
e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso
il pollice è l’identità, il due, sei tu che esci dall’uno, l’indistinto
per questo lo succhi meditando di te, ti mordicchi le unghie guardingo
col pollice e l’indice il gesto della perfezione, l’accettazione, la meditazione
col palmo il su per ricevere perché tutto è dono, siamo e sono
il pollice è il primo dito della mano per fare, per prendere, per stringere
del piede per andare, assaggiare il terreno, spingere, roteare nella danza
col pollice in su vincerai assieme agli altri, confermi sei tu
al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola:
intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore,
e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei.
Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente,
da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine
che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia
e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso
al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola:
intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore,
e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei.
Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente,
da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine
che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia
e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso
al cinque del corpo che sale, alla gola, nella voce, mi hai dato la parola:
intenzione, direzione, desiderio, il comando interiore, la spinta ulteriore,
e la godo, l’adoro, la scavo, la trovo, mi addormento e risorgo con lei.
Al sei del corpo che sale, nel terzo occhio, (di Polifemo che, probabilmente,
da scemo, non volendo accettare la coscienza, si è fatto accecare) è l’immagine
che devo assorbire, meditare, godere nella sua simmetria, farla mia
e al sette, lassù, le cose perfette si fondono e rispondono al senso