l’uno era uno, ma non sapeva di sé,
era nessuno, non si riconosceva. Poi è venuto il due, tu,
l’onda, il respiro, la culla, l’incontro. E mentre ti vedo e ti
tocco, ecco, capisco chi sono. Il mio occhio, lo specchio, si
risveglia nei tuoi occhi e sorride. Che bello capire che quello
che capita a me è lo stesso per te. Adesso ognuno, nel due,
capisce se stesso, siamo specchio. L’onda definisce l’unità e la
dualità delle cose, il flusso e il tutto
il due sei tu ed è nudo, perché
unico scudo è lo specchio. In te vedo me e questa simmetria è
l’anima mia. Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a
te, non è solo specchio. E’ la migliore difesa lo scudo di essere
nudo. E mentre ciascuno si allena a vedere sé nell’altro, superi
l’ego e scivoli nell’anima che è la tua vera identità, quella
che sa tutto di te perché è l’anima tua e del mondo
così il due è la luna, lunedì, sei
tu, la mia fortuna, che rifletti il sole, sei specchio al giorno,
già di ritorno. L’acqua che muove le maree, che ritma le semine
Dal dispari al pari, partorisce la molteplicità, la discendenza.
Senza due non c’è niente, è linfa, foglia, frutto, è tutto lo
scorrere della vita, è Eva, epifania, fantasia, Shakti, energia,
Marta e Maria, Maddalena, la seconda ruota salendo la schiena,
l’onda, la sponda, il dono
Published by
wp_200360
Poeta, artista di Pittura Fonetica, attore regista della Compagnia Fonetica. Sostiene l'Europa unita fino agli Urali e in un mediterraneo di Ulisse, non fossa comune.
View all posts by wp_200360