aspettando Godot Paternò Giacomo

Aspettando Godot

(I)

Solo pochi applausi si levano
all’inutilità dell’esserci.
Nessuno più coglie
il dramma dell’esistenza
chiedendosi perché
le cose nascono e si corrompono,
e la realtà non si sia fermata
nell’istantanea del Giardino.
Ma l’interrogazione è radicale,
come la nostra libertà:
il moto è il nostro destino
e non capire da dove
è scivolata la biglia
è condannarsi per sempre
all’attesa di Godot.

(II)
L’irruzione sulla scena del Divino
per qualcuno rimane solo un mito;
e che si nasconda dietro le quinte della storia
è un assurdo che io non oso immaginare.

Molti scelgono la rimozione dell’arcano
la rinuncia a ciò che non si è capito,
ed evapora lo Spirito infinito
come lo zolfo ed il carbonio dal vulcano.

Ci si arrende così alla materia
che si presenta a noi caotica ed inerte,
e restiamo lì a braccia conserte
dicendo agli altri che l’anima non è seria.

Il palcoscenico del mondo sembra vuoto
l’uomo è piccolo, e non fa la sua presenza;
o si trasforma, in una caricatura
di sé, della ragione e della natura.

(III)
Mi sai dire quando
sei diventato sapiente
mi sai dire quando
la tua vita incipiente
ha innalzato una stele
tra natura e cultura
mi sai dire com’è
la tua vita futura

mi sai dire quando
hai eretto te stesso
a nuovo arbitro
del bene morale, mi spieghi perché
non sei più solo abile
a lavorare quattro piccoli sassi

mi spieghi quando
ti sei convinto che il mondo
è un laboratorio
per i tuoi esperimenti

mi spieghi il fondo
della tua conoscenza
e se almeno sai
di essere Uomo.

(IV)

Millenaria è diventata ormai l’attesa
del prodotto finale dell’evoluzione.
Certo, c’è chi dice che un fine non esista
ed intanto esclude la Rivelazione.

Ma mi aspettavo quantomeno la comparsa
di una coscienza, o di un’etica più umana;
ed invece il soggetto è una parvenza
una farsa, una maschera, o al più una comparsa.
“People are bloody ignorant apes”.
“There is no lack of void.”

 

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Poeta, artista di Pittura Fonetica, attore regista della Compagnia Fonetica. Sostiene l'Europa unita fino agli Urali e in un mediterraneo di Ulisse, non fossa comune.